Trasparenza

In via preliminare, trasparenza significa (dal latino)trans parere ovvero far apparire, lasciar vedere, lasciar conoscere. Proprio con l’introduzione di questo istituto giuridico i cittadini possono vedere in quale modo si formano gli elementi necessari per determinare le scelte della P.A., così come quali sono le ragioni e le giustificazioni di uno specifico provvedimento amministrativo.

Il principio di trasparenza è stato introdotto proprio dalla legge n. 15/2005. Pertanto, il predetto principio stabilisce l’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni di rendere visibile e controllabile all’esterno il proprio operato; in sintesi, la trasparenza contribuisce a rendere conoscibile l’azione amministrativa.

Inoltre, anche l’obbligo di motivazione del provvedimento amministrativo si collega indirettamente al principio di trasparenza.

La trasparenza si riflette e si riscontra in alcuni istituti giuridici che sono tipici del diritto amministrativo quali il responsabile del procedimento e gli uffici di relazione con il pubblico, la comunicazione dell’avvio del procedimento e del provvedimento amministrativo, così come il c.d. preavviso di rigetto.

Un corollario naturale del principio in esame è quello della maggiore responsabilità dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni che sono obbligati a compiere degli atti specifici per poter ottemperare ex lege alle regole sulla trasparenza. Su quest’ultimo punto, solo per fare un esempio, l’articolo 11, comma 2, del Decreto Legislativo n. 150/2009[1] richiede a ciascuna amministrazione, tramite il proprio organo di indirizzo politico – amministrativo, di adottare un “Programma triennale per la trasparenza e l’integrità”, da aggiornare con cadenza annuale.

Pertanto, osservo che la mancata adozione e realizzazione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, così come il mancato assolvimento degli obblighi di pubblicazione menzionati da alcuni articoli del D.Lgs. n. 150/2009, vengono sanzionati con il divieto di erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti che sono preposti agli uffici coinvolti.

L’autore osserva come nell’azione amministrativa la responsabilità e la trasparenza sono due elementi che, necessariamente, si integrano e si completano reciprocamente.

Infatti, responsabilità e trasparenza, nel diritto amministrativo, perseguono la stessa logica giuridica, il medesimo obiettivo che è proprio quello del buon andamento e dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione.

In sintesi, la trasparenza dell’azione amministrativa è uno strumento giuridico idoneo a rendere sia i cittadini che le imprese sempre più consapevoli dei meccanismi di funzionamento della macchina pubblica.  

Inoltre, il principio della trasparenza si reperisce anche nella normativa sugli appalti[2] pubblici ove viene imposto ex lege un adeguato livello di pubblicità ed, a completamento, la verifica sull’imparzialità della procedura di aggiudicazione.

Oltre a ciò, per il cittadino la trasparenza si traduce in un mezzo per consentire un controllo sul corretto esercizio di un potere pubblico, ma anche come un diritto a comprendere l’operare delle Pubbliche Amministrazioni, ossia ad elaborare una interpretazione personale della realtà amministrativa. Per l’autore, il principio in commento è una sicura espressione del principio democratico della nostra Carta Costituzionale che è alla base della sovranità popolare.

Tuttavia, il principio della trasparenza non deve essere inteso in senso assoluto e senza alcun limite o vincolo. Infatti, a tal proposito, Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33  (Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni), all'articolo 4 evidenzia che nei casi in cui norme di legge     o di regolamento prevedano  la pubblicazione di atti o documenti,  le pubbliche amministrazioni provvedono  a rendere non intelligibili i dati personali non pertinenti o, se sensibili o giudiziari, non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di trasparenza della pubblicazione.

Anche la Legge n. 241/1990 sul procedimento amministrativo e sul diritto di accesso si ispira al principio generale di trasparenza , così come a quelli del diritto di difesa, della dialettica democratica dove ciascun soggetto (persona fisica o persona giuridica) deve poter conoscere con precisione i contenuti dell’azione delle Pubbliche Amministrazioni.

In particolare, il Consiglio di Stato nella sentenza del 5 Settembre 2005, n. 5 ha stabilito che : “Le regole dettate in tema di trasparenza della Pubblica Amministrazione e di diritto di accesso ai relativi atti si applicano oltre che alle pubbliche amministrazioni, anche ai soggetti privati chiamati all’espletamento di compiti di interesse pubblico (concessionari di pubblici servizi, pubbliche società ad azionariato pubblico, ecc.). Ciò ha trovato conferma legislativa con le modifiche apportate all’art. 23 della citata L. n. 241 del 1990, dalla L. 3 agosto 1990, n. 265 e, più ancora, con la L. n. 15 del 2005 che ha ampliato detta disciplina anche ai soggetti che svolgono attività di pubblico interesse”.

In conclusione, la cd. trasparenza amministrativa deve essere interpretata alla maniera di un servizio pubblico, come un'attività di produzione di beni e di servizi, indirizzata istituzionalmente ed in via immediata al soddisfacimento di bisogni collettivi e sottoposta, per ragioni di interesse generale, a restrizioni disposte dall'autorità. In particolare la trasparenza si  esplicita anche  nei principi di sussidiarietà, uguaglianza, continuità, parità di trattamento e imparzialità. In ultima analisi, il principio di trasparenza dell’azione amministrativa impone alle singole amministrazioni un dovere specifico di cooperazione con il privato, proprio al fine di agevolare quest’ultimo nell’individuazione degli strumenti apprestati dal vigente ordinamento giuridico per la tutela delle proprie posizioni soggettive, ritenute lese.

Sulla base di tutte le precedenti considerazioni e riflessioni ed al termine di questa breve trattazione dell’argomento, si può correttamente affermare che l’attuazione del principio di trasparenza nell’azione della Pubblica Amministrazione ha comportato una fondamentale spinta e stimolo alla partecipazione del cittadino all’attività amministrativa.